Nulla è scontato

 

Per essere un’azienda seria e compliant dal punto di vista doganale, dopo aver individuato l’esatta classificazione doganale del prodotto in importazione o in esportazione, è necessario completare il proprio “autoritratto” individuando l’esatta origine della merce.

Infatti la corretta gestione aziendale della tracciatura dei flussi di acquisto, produzione e commercializzazione ha un riflesso immediato sulle potenzialità dei prodotti che si affacciano sui mercati esteri rispetto all’Unione Europea.

 

L’Origine della merce: il Giano bifronte sui mercati esteri

 

L’origine è una leva importante e imprescindibile per far presa e sfruttare in modo intelligente i mercati esteri di destinazione.

Gli aspetti per cui vale la pena di sfruttarla come punto di vantaggio sono in sostanza due, proprio come le tipologie di origine che si possono definire per il prodotto.

 

L’origine preferenziale

In importazione

Se il prodotto soddisfa la regola scelta dall’Unione Europea nello specifico Accordo di Libero Scambio o nell’ambito delle preferenze accordate unilateralmente dall’UE a Paesi terzi, i dazi per i prodotti spediti dall’estero e importati in UE, grazie alla produzione in dogana di debita prova dell’origine, si riducono o annullano.

Gli operatori unionali possono approvvigionarsi da Paesi partner, e specialmente, scegliere quei fornitori che possono certificare l’origine preferenziale del semilavorato o della materia prima importata, in maniera da poter procedere allo sdoganamento di tali prodotti in import azione in UE a dazio ridotto o nullo.

 

 

In esportazione

Allo stesso tempo i prodotti con origine preferenziale (debitamente dichiarata o certificata) di esportatori europei che spediscono verso un mercato di destino legato all’UE da un Accordo di Libero Scambio, arrivano in quel mercato a dazio zero per i loro clienti.

Sul mercato estero “amico”, i prodotti preferenziali UE hanno in un regime di vantaggio che consente al cliente di non pagare il dazio per quella merce in ingresso, con indiscutibili riflessi dal punto di vista del prezzo finale a cui l’esportatore europeo vende su quel mercato.

 

…e il Made in

Le regole doganali di origine sovraintendono anche un altro aspetto, non secondario, riguardante marcatura, etichettatura e presentazione dei prodotti.

Il consumatore li stima appetibili, spesso, proprio per il loro made in che è basato sulle differenti regole di origine commerciale o non preferenziale.

In un mercato in cui è materialmente impossibile rendere impermeabile un singolo Stato da ciò che proviene dal resto del mondo, quella del made in è un’identificazione davvero forte, in forza dell’attenzione crescente del consumatore (es: nell’agroalimentare o nella moda) e di un Legislatore sempre attento ed impegnato a sua tutela (es: etichettatura, prodotti chimici, cosmetici, etc).

L’apposizione dell’opportuno made in sul prodotto lo può fregiare di fascino…il mercato apprezza e il consumatore ringrazia.

 

 

Indispensabile l’origine come è indispensabile comunicare

L’origine di un bene va sempre dichiarata all’atto della sua importazione, sia sul mercato dell’UE che sui mercati dei Paesi terzi.

È questo il motivo per cui non si può fare a meno di studiarla, gestirla e, magari, sfruttarla in maniera da rendere più efficiente il posizionamento dei propri prodotti sui mercati esteri a prezzi competitivi.

Premessa la necessaria consapevolezza sui punti forti dell’azienda e del suo prodotto, i vari reparti (es: acquisti, vendite, amministrativo etc.) devono comunicare al loro interno e tra di loro, ed essere una vera squadra, per garantire la conformità dell’intera gestione aziendale delle questioni doganali.

Un comportamento negligente, o comunque errato, impatta in primis dal punto di vista della gestione della qualità verso il cliente, ma ancora più sull’aspetto della compliance doganale.

Ogni “non conformità” doganale può trasformarsi, in un attimo, in una violazione, con pena di pesantissime sanzioni amministrative ed economiche per l’azienda e anche penali, per chi la rappresenta.

L’origine in dogana è un elemento da trasformare necessariamente da rischio in opportunità.

Per poter pianificare il futuro, oggi più che mai, è necessario interrogarsi su come l’origine della merce impatta concretamente sui flussi di acquisto, produzione e commercializzazione dell’azienda.

Doganalista Barbara Satulli

Cosa possiamo fare per voi

  • effettuare presso la Vs azienda un check-up doganale ed aiutarvi nella miglior gestione dei flussi di merci in Dogana

  • controllare ed indicarvi le regole e le rispettive prove di origine verso i Paesi terzi di vostro interesse

  • rispondere ai vostri quesiti in materia di origine preferenziale e non preferenziale

  • controllare le dichiarazioni di origine che i vostri clienti richiedono in merito al prodotto che vendete loro